martedì 14 giugno 2011

Festa per Israele, via ai lavori. Contro-corteo degli antagonisti

Festa per Israele, via ai lavori. Contro-corteo degli antagonisti

Preoccupa il raduno nazionale del 18 giugno in largo Cairoli. La sinistra incalza il sindaco


Corriere della Sera - Milano

MILANO - Via al conto alla rovescia: piazza Duomo da ieri ha cominciato a prepararsi a Unexpected Israel, la kermesse di dieci giorni finita nel mirino dei movimenti filopalestinesi e che racconterà dal 12 al 23 giugno, attraverso 15 parallelepipedi-vetrine, gli aspetti meno conosciuti dello Stato ebraico. Con qualche ora di ritardo i lavori per l'«Israele inaspettata» sono quindi iniziati. Le prime squadre di operai stanno collocando sul lato della piazza opposto alla cattedrale pali e piattaforme: il primo scheletro del futuro spazio espositivo. Il lavoro degli addetti è tenuto sotto costante osservazione da un buon numero di agenti delle forze dell'ordine che presidiano la piazza e la zona immediatamente a ridosso del recinto dove si svolgerà la manifestazione. Piazza Duomo sotto scorta giorno e notte, mentre i movimenti antagonisti organizzano le contro-manifestazioni. Due gli appuntamenti principali. Il primo è in calendario già per dopodomani, a pochi passi dai futuri padiglioni espositivi. Sabato, a partire dalle quindici, performance-presidio, «dedicata ai bambini di Gaza».

Preoccupa di più però la seconda delle manifestazioni in programma. Quella che il comitato «No all'occupazione israeliana di Milano» sta organizzando per il sabato successivo. Un appuntamento nazionale con concentramento nel centralissimo largo Cairoli. L'autorizzazione dalla questura per il raduno è già arrivata. La richiesta di un corteo per le vie del centro è invece ancora in stand-by. «Noi vorremo comunque arrivare in una piazza del centro», dicono gli organizzatori. Rimangono i malumori, in questa parte della sinistra ultra-radicale, rispetto alla posizione espressa dal neosindaco Giuliano Pisapia di fronte alla kermesse israeliana.

«Ci saremmo aspettati più coraggio», dice Pietro Maestri di Sinistra Critica: «Lui, Pisapia, ha scelto di accettare la legittimità di questa esibizione pensando che si tratti di un semplice battage turistico. E invece si tratta di un'operazione di chiara propaganda politica dello Stato d'Israele». A rincarare la dose Gianni Vattimo, eurodeputato Idv: «Pisapia ha sbagliato a non spostare l'evento per Israele. Andava fatta fuori dalla città, fuori da Milano». Gli «antagonisti» intanto arriveranno oggi al Pirellone bis, per un incontro con il sottosegretario alla presidenza, Paolo Alli. «Un incontro di cortesia. «Tempo fa avevamo chiesto chiarezza. Le istituzioni ci devono spiegare quanti soldi pubblici sono stati concessi alla kermesse israeliana».

A. Se.
09 giugno 2011

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