lunedì 16 maggio 2011

Tav: interrogazione parlamentare sulla modifica del progetto e il mancato rispetto italiano delle condizioni poste dalla Commissione

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Luigi de Magistris (ALDE) , Sonia Alfano (ALDE) , Catherine Grèze (Verts/ALE) , Eva Lichtenberger (Verts/ALE) , Paul Murphy (GUE/NGL) , Gianni Vattimo (ALDE) e Sabine Wils (GUE/NGL)
16 maggio 2011

Oggetto: Progetto prioritario RTE-T n. 6 Lione — Torino: modifica del progetto e mancato rispetto, da parte dell'Italia, delle condizioni poste dalla Commissione europea per la concessione del finanziamento UE

Secondo quanto pubblicato sui siti Web del ministero italiano delle Infrastrutture e della regione Piemonte e riportato anche da autorevoli quotidiani nazionali (La Stampa, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, ecc.), il 3 maggio 2011 si è svolta a Roma una riunione del Tavolo istituzionale della Torino-Lione, alla presenza del ministro Matteoli, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta, del commissario straordinario Virano, del presidente della delegazione italiana presso la CIG Masera, del presidente della regione Piemonte Cota, del presidente della Provincia di Torino Saitta, del sindaco di Torino Chiamparino e di alcuni sindaci della Valle Susa.

In tale riunione il governo italiano avrebbe dovuto comunicare la decisione di ridurre il costo del Progetto Prioritario RTE-T n. 6 mediante l'eliminazione di una delle due canne della galleria di base e della galleria dell'Orsiera per mancanza di fondi da parte dello Stato italiano; tale parte del progetto era già stata respinta al momento della richiesta del finanziamento all'Unione europea da parte di Italia e Francia nel 2007.

In manifesto contrasto con i principi espressi dalla Convenzione di Århus del 25 giugno 1998 (direttiva 2003/4/CE), i sindaci dei 17 comuni e il presidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, contrari alla realizzazione delle nuova linea ferroviaria, sono stati esclusi dalla riunione, mentre sono stati invitati i sindaci di due comuni non interessati geograficamente dall'opera, ma politicamente vicini al governo italiano.

È la Commissione al corrente dei fatti esposti?

È la Commissione consapevole che la rielaborazione di nuovi progetti preliminari comporterà nuovi ritardi sulla tabella di marcia stabilita dalla Commissione durante la revisione intermedia di ottobre 2010 e che, visti la massiccia e persistente opposizione della popolazione della valle a quest'opera e il mancato accordo tra la maggioranza dei comuni dei territori interessati, l'apertura del cantiere per la realizzazione della galleria geognostica de La Maddalena potrebbe essere realizzata solo militarizzando l'intera zona?

1 commento:

Julian Levi ha detto...
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