lunedì 4 aprile 2011

America al microscopio

America al microscopio
Gianni Vattimo
L'Espresso, 7 aprile 2011

Che cosa succede alla democrazia americana è un tema che ci riguarda tutti. L'idea, radicata nelle origini religiose degli Stati Uniti, di una missione speciale (il "destino manifesto"), l'America di Bush e quella di oggi la realizzano con il predominio militare sul resto del mondo. È qui la causa principale di quello che Sidney Wolin (Democrazia S.p.A., prefazione di Remo Bodei, Fazi, pp. 491, euro 24) chiama il "totalitarismo rovesciato" che caratterizza gli Stati Uniti di oggi: una sorta di proiezione del potere assoluto, esercitato all'esterno verso l'interno.

È l'antitesi del potere costituzionale; e non somiglia ai totalitarismi classici perché non coincide con l'estensione del potere dello Stato sulla società, ma è la "maturazione politica del potere dell'impresa privata". Totalitario è il consenso che si crea intorno al pensiero dominante. Nel quale, del resto, "il leader non è l'architetto del sistema, ma il suo prodotto": non c'è l'imposizione di un dominio, ma una catena di eventi che favorisce il disinteresse dei cittadini verso la politica. Di totalitarismo si può parlare per il cospirare di mass media, apparato industriale e militare, mondo della tecno-scienza: rispetto a questa integrazione del sistema americano, dice Wolin, "Hitler sembra un parvenu".

Il libro sembra realizzare l'ideale weberiano della "avalutatività": come se ormai (nonostante le buone intenzioni dell'autore) fosse impossibile immaginare un'alternativa.

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