venerdì 10 settembre 2010

Scempio dei diritti degli animali

Scempio dei diritti degli animali

Senza votazione, poiché si trattava di una cosiddetta seconda lettura, il Parlamento europeo ha approvato una direttiva sulla "Protezione degli animali utilizzati a fini scientifici" che non può non suscitare sentimenti di vergogna in chi ha partecipato alla seduta. Chi aveva lavorato da anni a una soluzione di compromesso – compromesso tra chi? Ovviamente tra difensori dei diritti animali e BigPharma – ha sostenuto che si tratta del miglior compromesso oggi possibile. Ma chi legga onestamente il testo che da oggi è legge europea non può non rilevare che alle molte affermazioni di principio sul rispetto degli animali si accompagnano tali e tante "clausole di salvaguardia" (salvaguardia dell'industria e non degli animali, ovviamente) che il titolo sulla protezione è esplicitamente (e persino cinicamente) contraddetto. Il tono dominante può essere riconosciuto leggendo per esempio l'art. 14: "Gli stati membri assicurano che, salvo non sia opportuno, le procedure (che causano dolore, sofferenza, angoscia, danno prolungato) siano effettuate sotto anestesia totale o locale": si può parlare di "opportunismo"? Chi e come debba decidere sulla "opportunità" non è ovviamente detto. E così in tanti altri articoli. Molto spesso, poi, si parla di qualcosa che "è scientificamente provato" – come se gli stati non sapessero che ci sono posizioni scientifiche diverse proprio su temi delicati come quello della vivisezione –: è il caso dell'art. 11 (si potranno utilizzare animali randagi e selvatici delle specie domestiche nel caso in cui sia "scientificamente provato che è impossibile raggiungere lo scopo della procedura se non utilizzando un animale selvatico o randagio").

Quasi tutti coloro che si sono schierati a favore del testo della direttiva hanno dichiarato la loro insoddisfazione e il proposito di lavorare per un miglioramento nel futuro. Molti hanno ricordato – con untuosa compunzione – che molte malattie oggi si possono curare proprio perché in passato si è sperimentato con animali vivi; come se non si fossero fatti moltissimi progressi nella farmacologia che permettono finalmente di evitare le sofferenze degli animali con altri metodi di esperimento. La preoccupazione di non porre le industrie farmaceutiche europee in condizioni di inferiorità rispetto a quelle di paesi più "tolleranti" è stata uno dei motivi ben visibili nel dibattito: è purtroppo regola, ormai, che le imprese europee delocalizzino la propria produzione verso paesi che presentano tutele ben più blande dei diritti (in particolare quelli sociali). Ma uno degli articoli più assurdi e abbastanza incomprensibili è quello che vieta agli stati membri di legiferare in modo più severo e restrittivo; difficile non accorgersi che anche questo divieto è da intendersi come clausola di salvaguardia dell'industria farmaceutica, che non deve incontrare intralci in nessun luogo del mercato unico.

Due soli fatti si possono menzionare per limitare la vergogna della approvazione della direttiva: i tre emendamenti proposti dai Verdi – miranti a correggere alcuni dei punti più inaccettabili della direttiva (e cioè a introdurre il diritto degli stati membri di adottare leggi più restrittive e il dovere di ricorrere a metodi alternativi alla vivisezione laddove esistano) –, che sono stati respinti a maggioranza; e la richiesta (presentata da Sonia Alfano ma appoggiata dai Verdi e da altri singoli deputati) di rimandare il testo alla Commissione agricoltura del Parlamento (competente sul tema) per un ulteriore ripensamento. Sia gli emendamenti dei Verdi, sia la richiesta di rinvio, sono stati respinti, ma almeno nel caso degli emendamenti c'è stato un voto nominale: gli elettori interessati al benessere degli animali hanno dunque la possibilità quantomeno di leggere i nomi e cognomi dei deputati (una larga maggioranza, purtroppo) che hanno contribuito a questo vero e proprio scempio dei diritti degli animali.
Gianni Vattimo
(Articolo postato sul sito dell'Italia dei Valori)

1 commento:

Danx ha detto...

A volte i farmaci testati su animali devono ritestarli su cavie umane..fate voi..