lunedì 24 agosto 2009

A quando la bandiera rionale?

Un mio articolo uscito su La Stampa del 12 agosto.

A quando la bandiera rionale?

Ma fino a quando? Sono cominciate le applicazioni della legge sulla «sicurezza» imposta dalla Lega; Bossi straparla di bandiere regionali - ma perché non comunali, di quartiere, di caseggiato? E intanto è sempre più evidente a tutti che il reato di clandestinità non potrà essere seriamente perseguito se non a prezzo di un insopportabile aggravamento del lavoro di giudici, pubblici ministeri, carcerieri e carceri che già scoppiano. Non solo la vacuità e inapplicabilità di questa legge; anche un bilancio di ciò che la Lega ha preteso dal governo negli ultimi mesi, o dei provvedimenti a cui come parte attiva del governo ha collaborato, dovrebbe spingere i suoi elettori a riflettere.

«Roma ladrona», lo slogan di Bossi che manda in delirio le sue piazze, si è rafforzata enormemente proprio per le complicazioni che il federalismo ha creato. Del resto, già da tempo chi ha praticato Bruxelles e le istituzioni europee sa che molte regioni italiane hanno aperto vere e proprie ambasciate presso l'Unione Europea: con spese di locali, personale, eccetera. E per coordinare la moltiplicazione dei poteri regionali sono nate nuove direzioni generali presso i ministeri romani, nuove e sempre più complesse «authorities». Per non parlare degli stipendi e dei privilegi dei consiglieri regionali, in varie regioni di gran lunga superiori a quelli - già alti - dei parlamentari nazionali. E tutto questo in nome delle autonomie locali: penso alle Province, enti della cui inutilità nessuno più dubita, compresi coloro che si sono candidati a presiederle nelle ultime elezioni (così un moderato realista come Vietti, candidato sconfitto alla Provincia di Torino), si sono moltiplicate. E avranno ovviamente diritto alle loro bandiere, magari alle loro ambasciate, a un apposito ministero che le coordini.

La politica, anche e soprattutto quella ispirata dalla Lega, diventa sempre più un terreno in cui si moltiplicano le spese e le cariche inutili, mentre i problemi reali del Paese restano sullo sfondo remoto. E le leggi, sotto la pressione di forze politiche minuscole ma «determinanti» (chi si ricorda mai che la Lega, con tutti i suoi ministri e il suo potere di ricatto su Berlusconi, vale alle elezioni europee un paio di punti percentuali in più dell'Italia dei Valori?), vengono scritte (non ancora in dialetto lombardo, ma poco ci manca) in maniera frettolosa, raffazzonata, contraddittoria, e hanno bisogno di essere immediatamente corrette da decreti ad hoc che ne complicano ulteriormente l'applicazione e ne rendono spesso problematica la costituzionalità (perché sanatoria per le badanti e non per i muratori e i netturbini?). Conoscendo i suoi successi come uomo d'affari, abbiamo sempre pensato che almeno sul piano dell'efficienza Berlusconi fosse affidabile. Bossi gli fa perdere anche questa unica virtù, lo sommerge nel mare delle sue chiacchiere demagogiche, lo riduce al livello degli urli di Pontida e del ridicolo culto del dio Po. Ma davvero: fino a quando?


Gianni Vattimo

3 commenti:

albe^_^ ha detto...

Tanti argomenti con un denominatore comune: una politica di annunci per supportare l'autoconservazione. I cosiddetti padani secessionisti sono accettano la repubblica solo perché paga loro lo stipendio. Già questo dovrebbe far ricredere sulla loro coerenza. Gli stessi leghisti erano quelli che nel '98 tramite la loro Pravda davano a Berlusconi del mafioso, e ora 'ci vanno a letto assieme'...

Questi bei personaggi hanno un unico obiettivo: frammentare la nazione. Basti considerare come siano sotto attacco tutti gli elementi della nazione: unità, la lingua, la bandiera....

Fino a quando avremo questi qua? Fino a quando qualcuno li voterà...

Adele ha detto...

Caro Professore , neanche lei... nessuna frase, manco una parola, per quei poveretti morti nelle nostre acque territoriali a causa di una Legge iniqua e scellerata che obbliga tutti a una tacita, complice indifferenza fino alla grave omissione di soccorso.
Nel fondo di quelle acque non giacciono solo i corpi assassinati dalla nostra inerzia, ma anche la nostra coscienza di civiltà.E' inutile prendersela con la Lega, la Lega è ormai lo spirito della nostra nostra Legge. La nostra virtù quella che ci faceva sentire un tempo cittadini ,solidali, umani, rispettosi nei confronti dell'altro ,oggi quella virtù non c'è più, oggi il principio vitale di questa società si chiama Lega.

Sebastiano Landro ha detto...

Purtroppo questo governo deve pagare dazio ad una Lega che ha due pallini fissi: una scriteriata lotta all'immigrazione e un federalismo che sà più di secessione.