mercoledì 15 aprile 2009

La Bresso, "zarina" del burocratico Pd, vuole la legge elettorale nazionale in Europa. Una "porcata"


La “zarina” Bresso già presidente della provincia di Torino, già deputata europea inviata a Bruxelles dalla burocrazia del PDS (si chiamava ancora così?) per fare gli interessi del Piemonte che le stavano tanto a cuore - e che ha frettolosamente abbandonato per tornare, sempre con nomina burocratica del suo partito, a fare la presidente della regione – insinua che io stia cercando di ritornare al Parlamento Europeo per ragioni “non nobili” (intervista al Corriere della Sera 15 aprile).

Evidentemente deve distrarre i suoi elettori e contribuenti dallo scandalo dei fondi dati al Premio Grinzane Cavour in cambio di lauti inviti in giro per il mondo e usati senza controlli in modi che la magistratura deve ancora accertare. Ha persino la faccia tosta di proporre che anche per l’Europa si applichi la legge elettorale nazionale, con liste bloccate formate da politici professionisti nominati, come lei, dalle oligarchie partitiche. Ecco perché mi cimento con Di Pietro nelle elezioni europee di giugno: voglio contribuire a tener vivo nell’unica sede ancora praticabile – là dove si esprimono ancora le preferenze - quel barlume di democrazia che burocrati come la Bresso e il suo PD stanno cercando di affossare.

Torino, 15 aprile 2009

Gianni Vattimo

2 commenti:

-GIANETICO- ha detto...

Sono d'accordo con lei Professore, non si può lasciare la custodia della Polis in mano a questi sepolcri imbiancati.
Gianetico

Gianni Vattimo ha detto...

Sarebbe bello... se c'è una cosa in particolare che mi piace delle mosse di Di Pietro per queste europee è il fatto che i candidati, finalmente, non sono burocrati di partito. E' stata una bella sorpresa, conoscere così tanti esponenti della società civile, dal pacifista all'imprenditrice che anziché andare in pensione si batte contro il precariato. Speriamo si possa davvero mandare un segnale in tal senso...